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Autolavaggi automobili, veicoli in genere

Gli impianti di autolavaggio prevedono l´utilizzo di acqua per tutte le operazioni di pulizia dei mezzi. Le quantità di acqua utilizzate sono elevate e il nostro sistema prevede un´ampia possibilità di recupero delle stesse.

L'autolavaggio produce uno scarico Industriale che non è assimilabile in alcun modo a quello di tipo domestico, in questo caso è infatti obbligatorio l'istallazione di un sistema di trattamento di depurazione delle acque reflue, qualunque sia il recapito finale (fognatura, acque superficiali e suolo)
Per individuare l'impianto più idoneo da istallare e per garantire il rispetto dei parametri analitici dei reflui come indicato nel D.Lgs 152/06, è fondamentale conoscere il tipo di lavoro effettuato dall'autolavaggio.
Per esempio, il lavaggio di mezzi adibiti a trasporto animali vivi e/o morti, le cisterne per il trasporto di alimenti, le cisterne per il trasporto di liquidi contaminanti pericolosi, il deceraggio di automezzi nuovi coperti di paraffina e/o altri additivi ed altri tipi di lavorazione, richiedono l'utilizzo di prodotti chimici particolari che contribuiscono a variare sostanzialmente la composizione bio-chimica delle acque reflue. E' quindi consigliabile avvalersi di professionisti e/o aziende specializzate, che vi possono consigliare anche nel caso di prima istallazione, quando cioè non ci sono parametri di riferimenti ben precisi. Inoltre per un miglior funzionamento del sistema di depurazione delle acque reflue generate dall'autolavaggio, dovranno essere comunque istallati e correttamente manutanuti dei trattamenti primari quali dissabbiatori e disoleatori, qualunque sia il recapito finale dello scarico.

Elenco degli impianti di trattamento di depurazione delle acque reflue consentiti per lo scarico
- Depuratore chimico fisico
- Depuratore chimico fisico + Depuratore a fanghi attivi con o senza il riutilizzo delle acque 

Al di là delle prescrizioni di legge, solo una generale consapevolezza del rischio ecologico-ambientale a cui ci si espone, potrà portare verso più corrette e razionali utilizzazioni di queste risorse che non sono affatto illimitate. In una situazione di questo genere, in cui non è più lecito trascurare alcun tipo di inquinamento, anche gli impieghi idrici connessi con la manutenzione degli automezzi (Tab. 3), calcolati
nell'aliquota del 2% del fabbisogno domestico giornaliero, assumono un'importanza considerevole.



GOST conscia delle difficoltà che potrebbero porsi tra l'attuazione di politiche di protezione ambientale ed obiettivi di sviluppo, ha cercato di dare risposte concrete e razionali al problema degli scarichi delle acque nel settore dei trasporti.
I sistemi di tipo chimico fisico, sono oggi adottati, per la depurazione delle acque di scarico provenienti dal lavaggio dei seguenti mezzi:
• motocarri
• autovetture
• pullmans
• mezzi militari
• carrozze ferroviarie

Le principali azioni dannose e quindi di "impatto", direttamente o indirettamente esercitate sull'AMBIENTE, "dagli inquinanti tipici" di questo settore industriale.

L'inquinamento da acque di autolavaggio costituisce un problema assai complesso perchè molti sono i fattori che influiscono e, ciascuno, con conseguenze diverse. Quelle derivanti dagli "inquinanti tipici" sono le seguenti:
- Materiali sedimentabili ed in sospensione: la loro presenza nelle acque, oltre a renderle ovviamente inutilizzabili per gli impieghi civili e per quelli industriali, provoca sia la formazione di melme con pericolo di intasamenti ed instaurazione di regimi putrefattivi, sia un'azione inibitrice, spesso determinante, sulla funzione clorofilliana delle piante acquatiche.
- Olii minerali: la loro presenza inibisce processi di autodepurazione delle acque poichè, rivestendo con un sottile velo impermeabile le biomaterie, impedisce il contatto con l'ossigeno richiesto per la demolizione delle sostanze organiche, provocando l'asfitticità dell'ambiente e la contaminazione delle aree limitrofe.
-Tensioattivi: la loro presenza nelle acque favorisce la formazione di nocive emulsioni altamente "stabili" ed impossibili da separare anche nei disoleatori a gravità. In pratica si può quindi dire che, all'interno dell'effluente, essi si comportano sempre come pericolosi "portatori sani" di olii minerali.

Di fondamentale importanza, per poter affrontare una specifica progettazione dell'autolavaggio, è la conoscenza dettagliata dei dati che generalmente sono:
a) quantità e tipi di mezzi relativi almeno ai dodici mesi precedenti;
b) volume d'acqua giornalmente consumata;
c) tipo di lavorazione eseguita per reparto (lavaggio, sgrassaggio, pulizia motori, ecc.);
d) contenuto in olii minerali;
e) contenuto in solidi sospesi e sedimentabili;
f) contenuto in tensioattivi.

Sistemi

Impianti in opera



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